
Bookcrossing, che passione
Arredare una struttura ricettiva consiste nel pensare alle esigenze degli ospiti, al target a cui si rivolge la nostra attenzione di operatori del settore turistico, alle comodità e ai servizi che possono riscuotere gradimento. Se i bisogni dei clienti sono la priorità, oggi è anche necessario caratterizzarsi in modo personale, esprimendo e presentando l’attività in base alle nostre competenze, capacità, personalità.
A volte basta poco: un originale e artistico soprammobile, il materiale scelto per i mobili, i quadri o le foto alle pareti, tutto può parlare di noi, di chi siamo e di cosa vogliamo comunicare alla nostra clientela. L’accoglienza fatta con questi presupposti non può che avere successo, la miscela ottenuta sarà appagante per chi la riceve, ma anche per chi la offre per lavorare con disinvoltura e garantire un risultato gratificante non solo in termini economici.

Personalizzare fa la differenza!
Da quando gestisco l’ostello “La Scuola” la mia impronta si vede, eccome! Una serie di piccoli cambiamenti hanno dato un nuovo volto alla struttura, mi sento molto rappresentata tra i suoi muri ed è un piacere accogliere gli ospiti in un contesto che mi appartiene.
La mia passione per i libri trova un posto di primo piano dentro e fuori dall’ostello! La proposta è il libero scambio di libri, detto bookcrossing, sono libri “in viaggio” da prendere e lasciare andare per chissà dove, praticamente libri che fanno i “turisti”. Nella reception uno scaffale in cartone di Aldina Progetti custodisce una prima parte di volumi dei più svariati generi. Poi se si sale al primo piano, nella zona relax una composizione di cubi anche questi di Aldina Progetti contengono altri testi per tutti i gusti.

La casetta del Bookcrossing

La vera chicca sta fuori, sul muretto del giardino! Una casetta, sinonimo di accoglienza, contenente libri a libero accesso per ogni passante, inserita in un più vasto progetto relativo a questi luoghi di scambio libri, disseminati per il comune di Villa Minozzo. La cartina è stata pubblicata dall’associazione Villacultura di cui faccio parte.

La casetta in legno riciclato è stata creata dal CTO Labor (centro terapia occupazionale) di Castelnovo né Monti.
Chi soggiorna all’ostello ha una vasta panoramica di letture nel caso non avesse trovato posto in valigia il proprio libro, può tranquillamente portare a casa il testo scelto e magari al prossimo passaggio lasciarne uno al suo nuovo destino.

Oltre il bookcrossing
Oltre all’arredamento, nel mercato turistico è inoltre necessario essere tipici, distinguersi da ciò che è già presentato da altri per allargare l’offerta sul territorio proponendo servizi alternativi che aggiungano specialità alla proposta di base.

Sempre riguardo ai libri capita di imbattersi all’ostello in momenti di presentazioni di autori locali, a km 0, nella modalità classica della conferenza o in modo alternativo con mini spettacoli tra letture e tecnologia. E’ questo il caso di Silvano Scaruffi, autore ligonchiese, comune di Ventasso, che nel gennaio 2019 ha portato la sua performance “Antropodi Androidi”, tra letture psichedeliche e proiezioni allucinogene! Cito spesso l’autore d’Appennino perché per me è il numero uno!

E ancora, durante le manifestazioni paesane, l’ostello accoglie sempre nel suo giardino bancarelle di librai ed editori indipendenti, che ricercano il libro usato, documenti d’epoca, pubblicazioni di nicchia e fanno della loro passione un’attività vera e propria.
Come si evince dal racconto, l’ostello è luogo per tutti non solo per turisti, ma questi ultimi hanno la possibilità di arricchire il loro soggiorno con sorprese impreviste, incontri inconsueti e accrescere il valore della loro vacanza.