
Primo episodio
Appennino Reggiano luogo per antonomasia di vacche e greggi. Dopo anni di abbandono di tali pratiche contadine, qualche giovane locale torna a recuperare questa antica realtà agricola. Perché turismo e pastorizia? Vi racconto come la penso.
Non solo pecore
Comincio con il presentare un’azienda fresca fresca a pochi km da Sologno!
Azienda agricola “Le Cornelle” a Carù di Villa Minozzo, due giovanissimi imprenditori creano praticamente dal nulla una realtà eco sostenibile a “km certo”!

I fratelli Gabrini, Giuliano e Giorgio, arrivano alla realizzazione del loro progetto imprenditoriale da contesti scolastici e formativi diversi, ma che convergono sul pensiero agricolo, territoriale e culturale.
Giuliano dopo gli studi superiori si iscrive all’università ed è durante questo percorso che conosce la “Fondazione Garrone” con cui intraprende il master di studi “ReStartApp” che sviluppa competenze agricole-turistiche-culturali per l’Appennino.
Giorgio ha frequentato l’istituto agrario di Castelnovo né Monti e, una volta conseguito il diploma, mette a frutto insieme al fratello le abilità conseguite.
Il concetto di turismo e pastorizia comincia a prendere forma.
Riconoscimenti
L’azienda agricola “Le Cornelle” ha ottenuto un premio nel 2015 proprio dalla “Fondazione Garrone” con la quale è iniziata la progettazione e che tutt’ora accompagna i due titolari nella loro impresa. Tale premio in denaro è stato fondamentale all’avvio dell’azienda, tra stalla, gregge e primi investimenti.

In seguito sono arrivati finanziamenti tramite la Confagricoltura per l’apertura del laboratorio caseario corredato di punto vendita. Servizio su Telereggio
Le scelte dell’azienda

Il nome dell’azienda identifica la razza di pecore allevata. La cornella è un animale rustico, che si adatta ad ogni ambiente, come l’impervio Appennino. Produce un latte di altissima qualità, ma in quantitativi ridotti. A rischio di estinzione proprio per il suo scarso apporto di materia lattea, negli anni del boom della produzione massiva di latte per i caseifici non riscuoteva successo per la sua poca resa. Oggi si sta riscoprendo il valore della qualità ed è con questo concetto che i fratelli Gabrini si sono presi cura di questa particolare razza ovina. Giorgio addetto al gregge e pascoli, Giuliano alla produzione.

Nel 2020 hanno finalmente inaugurato il laboratorio di trasformazione corredato dal punto vendita. Qui si può trovare pecorino di varie stagionature e modalità di preparazione: Raisa, Prad e Scrign, nomi provenienti dal dialetto locale. Il prodotto freschissimo è la “regina” ricotta, che va a ruba a ogni produzione bisettimanale.
La scelta aziendale di non vendere i prodotti in larga scala o fuori dal luogo di produzione è una strategia consapevole che mira a portare i consumatori a una conoscenza diretta della realtà agricola, a una fiducia sulla qualità e trasparenza di allevamento e produzione che non nasconde nulla, ma anzi è aperta a curiosità e informazioni.
Turismo e pastorizia, la nuova sfida
Veniamo al collegamento tra turismo e pastorizia. E’ il momento della riscoperta delle pratiche agricole e del buon cibo. Turismo è anche sinonimo di nuove conoscenze culturali, tradizionali e territoriali. Il cibo non manca certo in una filosofia turistica moderna, come i momenti esperienziali legati ad ambiente, persone e animali . All’azienda agricola “Le Cornelle” è possibile organizzare visite guidate per famiglie e piccoli gruppi che si trovano a transitare sul nostro Appennino Reggiano. Gli acquisti dei buoni prodotti dell’azienda sono il miglior ricordo da portare a casa. Il punto vendita è anche luogo di scambi culturali e pensieri, con Giuliano è sempre un piacere intavolare una chiacchierata che spazia tra i più svariati argomenti.

Dall’ostello “La Scuola” è possibile ammirare il panorama di Carù e dei campi in cui spesso le pecore sono al pascolo. L’azienda è facilmente raggiungibile in auto o, meglio ancora, con una semplice passeggiata lungo la provinciale. Per chi è attrezzato di scarponi e buon allenamento può invece intraprendere la via dei sentieri che partono proprio di fronte all’ostello.
L’azienda ha realizzato degli artistici segnalibro, che fungono da biglietto da visita, recuperando vecchi modi di dire della tradizione locale ad argomento pecore ovviamente! Uno di questi cita così “Al pégre is cuntnê a mag” (Le pecore si contano a Maggio).

Pecore tra le pagine
Se finora si è parlato di prodotti alimentari a km 0, la citazione del detto dialettale mi porta a menzionare un libro a km 0 che titola proprio “Le pecore si contano a Maggio” di Silvano Scaruffi, scrittore di Ligonchio, località a pochi km dal nostro comune. In questo caso l’agricoltura non c’entra nulla, ma anche queste pagine sono un’interessante scoperta del nostro territorio, dei personaggi che lo abitano e della profondità letteraria del nostro autore d’Appennino!

Chiudo con il motto dell’azienda “Le Cornelle”:
“La tutela di un patrimonio culturale e di biodiversità attraverso la stessa soluzione”
A cura di Angela Delucchi, titolare Ostello “La Scuola”